In poche parole – I corti alla radio (5 radiodrammi)

 4,00

Adattamento e regia di Sergio Ferrentino

Se stai cucinando, leggendo, disegnando o guidando non stai ascoltando, stai sentendo la radio. Quando ascolti cogli tutte le sfumature, sei attento ai flussi e agli effetti, le stesse parole hanno un peso. Ecco a cosa servono i “corti” nella drammaturgia radiofonica. Servono a distrarti per poco tempo, portano la tua mente altrove, ma in piccole dosi, il tempo di attraversare la città in metro o in tram o di far cuocere l’arrosto messo in forno. Il tempo di una pausa dalla quotidianità per ascoltare altre storie e fantasie. Tutto in poche… brevi, intense parole.

SINOSSI

SENZA VOCE
di Sergio Ferrentino

La radio spesso si trasforma in una “voce amica”, la radio di notte passa al confidenziale “tu” e spesso ti avvolge con quella voce che conosci da tempo, che segui e che ritieni amica. Vorresti vederla, conoscerla, dargli un volto. La segui da anni, ti ha accompagnato nei periodi felici, ti ha dato serenità e ti ha fatto arrabbiare, ma ti è sempre stata vicino…Quella voce.

@TARALE.IT
di Diego Barbera

Nato come dialogo teatrale dieci anni fa e trasformatosi in racconto per CasaSirio nello scorso Natale, oggi @Tarale.it compie la sua ultima evoluzione divenendo un corto radiofonico. Online è davvero facile inventarsi nuove identità, immaginarsi come persone diverse e più interessanti, ma cosa succederebbe se questi personaggi uscissero dalle dimensioni virtuali per diventare reali? È quello che dovranno scoprire il Magistrato Renata Rossi e la sua segretaria, che si trovano ad interrogare il misterioso signor Tarale, in una storia imprevedibile, spassosa e che alla fine si rivela anche un po’ inquietante.

TORO SEDUTO
di Elisabetta Bucciarelli

9.45 del mattino. Nel silenzio dei corridoi deserti del liceo scientifico qualcuno sta bussando ad una porta, grida. E’ Max, un sedicenne che sta cercando Andrea, il suo amico uscito dall’aula, mezz’ora prima, con la scusa di andare in bagno. La porta è chiusa a chiave. Andrea non vuole uscire, dice di avere una pistola con sé, dice di volersi uccidere. Prima di farlo, però, vuole parlare con il suo professore di filosofia. Lo scontro tra Andrea ed il Prof, separato dalla porta del bagno, toccherà i massimi sistemi e i minimi termini. Mentre Sara, una compagna di classe, e una psicologa, presente nella scuola per un tirocinio, cercano di aprire un varco nell’ostilità del ragazzo, Andrea e il professore giocheranno a carte scoperte.
Un corto radiofonico sulla fragilità maschile, sull’accidia scolastica e sulle relazioni d’amore complesse.

SALENDO
di Gianmarco Bachi

Mi sono sempre piaciuti gli ascensori. Più come luogo narrativo che come metafora. Con gli ascensori si sale, si scende. Ma soprattutto negli ascensori ci si resta chiusi dentro. Intrappolati. Restare chiusi nell’ascensore è una delle prime grandi avventure che capita di vivere da bambini. Quelle che poi si raccontano agli amichetti, ai compagni di scuola, ai nonni. “Sono passate due ore. Sono arrivati i pompieri”. Così: con tutta l’enfasi infantile dell’esperienza che si fa narrativa. Perché in fondo il racconto è un antidoto straordinario alla claustrofobia. E questo è proprio un racconto sugli ascensori. Ma è anche un racconto sui sentimenti e gli obiettivi sbagliati. Sugli errori e l’impossibilità delle correzioni. Una piccola storia che contiene una trappola, dentro a una trappola.

NEI SECOLI DEI SECOLI
di Gianmarco Bachi

Conoscere la verità. Viaggiare nel tempo. Parlare con i propri morti. Per meritare tutto questo ci vorrebbe una qualche forma di paradiso. Magari meno pacificato rispetto a quello storico. Magari più vivo e più umano. Un paradiso senza nuvolette soffici e angeli svolazzanti. Un paradiso efficiente, pratico, tecnicamente organizzato. Con un servizio clienti in grado di dare risposta ad ogni domanda di chi si è guadagnato il privilegio di abitarlo. Anche quando si tratta di desideri o di rimpianti. Che dovrebbero appartenere ai vivi. E che invece tornano ad affacciarsi come un’eco di ciò che è stato e che alla fine potrà essere per sempre. Basterà chiamare il numero verde. Quello che apparirà là in alto in sovrimpressione.